Teatro Sociale di Rovigo Piazza Garibaldi, Rovigo.
Committente: Antonio Roncale
Progettista: Sante Baseggio.
Datazione: 1817-1819; ricostruzione parziale del 1904 Ing. D. Donghi
Tipologia: Teatro all’italiana
Stile: Neoclassico
Cenni sul periodo storico-Dominio austriaco (1815-1866)
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La costruzione del Teatro Sociale di Rovigo avvenne nel periodo in cui il Polesine era governato dagli austriaci che si insediarono nel 1815 fino al 1866, anno di costituzione del Regno d’Italia.
Al Congresso di Vienna del 1815 gli stati vincitori contro Napoleone, Inghilterra, Austria e Prussia, decisero il nuovo assetto geografico e politico dell'Europa con l’intento di ripristinare l'Ancien régime dopo la Rivoluzione francese e le guerre napoleoniche. Questo periodo fu chiamato l'età della Restaurazione. l'Italia ne uscì divisa in molti stati, in particolare il Regno Lombardo-Veneto, annesso all’Impero Asburgico, venne escluso da qualsiasi attività politica lo riguardasse, in quanto tutte le decisione venivano prese da Vienna. In questo periodo si diffuse anche in Polesine la Carboneria, associazione clandestina di patrioti che si opponevano al regime austriaco, in particolare a Fratta e a Crespino.
Nei primi giorni di gennaio del 1819, un'operazione della polizia austriaca, portò all'arresto di Antonio Fortunato Oroboni, Felice Foresti e degli altri carbonari condannati, nel 1821, a lunghe detenzioni nel carcere dello Spielberg.
Cenni sul Teatro Sociale di Rovigo
Il Teatro Sociale di Rovigo fu costruito tra il 1817 e il 1819 su progetto di Sante Baseggio, autore anche del palazzo dell’Accademia dei Concordi. L’edificio subì un rovinoso incendio nel gennaio del 1902 che risparmiò solo il corpo che si affaccia ancora oggi su piazza Garibaldi dall’elegante prospetto neoclassico. In due anni venne ricostruito per merito dell’ing. Daniele Donghi, infatti, grazie alle sue ricerche vennero applicati sistemi costruttivi per l’epoca innovativi quale l’uso del cemento armato.
E' il primo teatro in Europa ad utilizzare un particolare sistema "antincendio": si tratta del sipario d'acqua "Niagara".
Due serbatoi, in cima al proscenio, avrebbero versato uno strato d’acqua attraverso degli ugelli che circondavano il portale rivolto agli spettatori.
Il Teatro Sociale di Rovigo è un teatro all’italiana, con pianta a ferro di cavallo, quattro ordini di palchi, il pepiano, il loggione e il parterre con 630 posti.
Tra le peculiarità architettoniche ricordiamo la “Graticcia”, un sistema di travi sopra il palcoscenico che consente di far calare dall’alto i fondali di scena. Il Sali-scendi delle tele scenografiche, avveniva attraverso l'utilizzo di corde con le quali i marinai, realizzavano nodi necessari a garantire la sicurezza degli artisti sul palcoscenico.
Le decorazioni del soffitto furono realizzate da Giovanni Vianello mentre l’interno era in stile liberty.
Il nuovo Teatro Sociale fu inaugurato da Pietro Mascagni, che vi diresse l’opera “Iris”, il 12 ottobre 1904. Molte voci celebri della lirica italiana hanno debuttato al teatro sociale di Rovigo, tra queste Rina Malattasi, Beniamino Gigli e Renata Tebaldi.